Per vivere meglio non c'è bisogno di alzarsi prima dell'alba o di ritagliarsi ore di tempo libero in giornate normalmente frenetiche.
Un minuto di silenzio può essere magico: favorisce la concentrazione perché placa la mente, e talvolta non rispondere di getto a quella che ci sembra una provocazione, non dare libero sfogo a lamenti e recriminazioni può far sciogliere come neve al sole seccature e conflitti. Non c'è bisogno di un ritiro in un monastero per esercitare il silenzio e beneficiare delle sue virtù. La cura del silenzio insegna infatti a trovare calma, consapevolezza e a riportare in equilibrio le nostre emozioni anche nella vita di tutti i giorni.
È proprio di questo che si tratta: reimparare ad ascoltare. Ascoltare il silenzio, lo spazio tra le parole, la calma nella tempesta e il fluire del tempo. Reimparare ad assaporare il gusto di un istante, il profumo di un piatto, la schiuma dei giorni e il calore del fuoco. A sentire il contatto delle mani, un cuore che batte, lo spazio che si apre e il tempo che si ferma…
Non ho idea di dove vi troviate in questo momento, se in treno, a letto, sotto un albero, in Europa, negli Stati Uniti, in Thailandia… Ovunque siate, alzate lo sguardo.
Osservate il paesaggio, riprendete consapevolezza del corpo, del vostro respiro, e rimanete lì, senza fare niente per alcuni secondi.
Il nostro minuto di silenzio sembra fermare il tempo. È magico!
E questo è più facile da constatare quando il corpo rimane immobile. Cercate perciò di praticare questi minuti di silenzio senza muovervi: siate semplicemente attenti a ciò che cambia e a ciò che compare.
Estratto da "La Cura del Silenzio" libro di Kankyo Tannier
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